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Un governo in form. Web test su strada (anzi in tv)
[Come funziona la moviola /10] Il giorno dopo l’annuncio ripreso da tutti i giornali della possibilità di segnalare online gli sprechi e aiutare così governo e Bondi (neo-commissario straordinario) “giochiamo” in diretta con il sistema di segnalazione (in realtà è un normalissimo e per niente social form online di contatto) per testarne la funzionalità.
Webgol | Tv, web, politica, giornalismo
Salvatore, uno dei nostri cittadini collegati via webcam, ci segnala uno spreco: il carcere di Villalba, costruito e mai usato.
Compiliamo il form e inviamo: c’è una risposta di presa in consegna del messaggio (“Risponderemo al più presto”) e nessun’altra indicazione della fine che farà la segnalazione. Le poche regole d’ingaggio, gli scarsi feedback delle azioni che vengono fatte (peraltro non corroborate da meccanismi social) e la limitata trasparenza dei risultati finali rendono l’esperimento molto poco utile in termini delle logiche digitali – e dell’ancora lontanissimo egov.
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Toda tv cambia. Social network e nuovi format della politica in tv
Al Festival del giornalismo di Perugia, la serata di sabato è stata dedicata al matrimonio che s’ha da fare tra tv e social media: Toda Tv cambia, è il titolo che abbiamo pensato – un cambiamento insieme necessario e inevitabile ma pieno di difficoltà (e di incertezze) sui modi…
La serata condotta da Andrea Vianello, ha visto tra gli ospiti (oltre al qui scrivente) Luisella Costamagna, Corrado Formigli, Gianluigi Paragone, Diego Bianchi, Francesco Soro.
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Hotel Terme Marine Leopoldo Ii Boutique Hotel Torre Di Cala Piccola |
Nuove tecnologie connettive come twitter e facebook “assediano” il media più tradizionale che c’è, e la televisione diventa sempre più social: twitta in diretta, lancia sondaggi, gioca con la Rete e dalla Rete è guardata e commentata ogni giorno in diretta. Come deve cambiare la tv che parla di politica sotto la spinta di cambiamento di queste tecnologie che permettono al telespettatore di interagire in tempo reale con il programma e con gli altri telespettatori?
La cosiddetta social tv è la fine della tv, o un nuovo inizio? Per entrare in sintonia con questi nuovi modi di fruizione della televisione serve una tv più tecnica (come il governo)? Più politica? Più aperta ai contributi che provengono dalla Rete? Più convergente? Meno parlata? Con più inchieste? Ne parliamo con chi sta sperimentando in vivo – usando nuove tecnologie, nuovi metodi, nuovi format – cosa significa provare a innovare in qualche modo la cara vecchia tv.
Il raddoppio di Bersani: Casini, vieni via con me?
[come funziona la moviola /9] Raddoppio di domanda.
Agorà, puntata corta lunedì 2 aprile, Casini ospite in studio. A domanda di Elisa Calessi sui destini futuribili dell’Udc, raddoppiamo di moviola con un Bersani vespizzato di qualche settimana prima, 15” molto netti in cui il segretario del Pd sembra rivolgersi direttamente al leader centrista – a mo’ di indiretta domanda appunto. Casini un po’ svicola poi, ed è comunque una risposta.
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Doppio Fiat all’americana
[Come funziona la moviola /8] Doppietta comparativa.
Agorà, 21 marzo 2012. Approfondimento su Fiat e Marchionne. Due clip affiancate sulla Fiat: Monti a Torino molto marchionniano (“Fiat non ha il dovere di ricordarsi dall’Italia”), Fornero da Fazio, meno marchionniana (“Non è che Fiat è libera di fare quello che vuole”). Che le sfumature siano poco sintoniche suona chiaro: e questo tira catarticamente fuori le posizioni nette degli ospiti. Claudio Sardo direttore dell’Unità, “appoggiandosi” ai video, ha agio di tirare le orecchie a Monti. Giuliano Cazzola, deputato Pdl, è costretto a una acrobatica difesa e sostiene che non le cose dette non sono dissonanti.
Albergo Le Terme Bagno Vignoni |
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Hotel Bracciotti Lido Di Camaiore |
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Alleggerimento. Littizzetto e la strategia delle liberalizzazioni
[Come funziona la moviola /7] Lancio comico d’alleggerimento.
Agorà, 23 gennaio 2012. Si parla del pacchetto liberalizzazioni del governo Monti, capando gli ospiti ogni volta dal mazzo la carta tematica di discussione: dai tassisti alle farmacie, dagli notai ai distributori di benzina. A fornire un quadro strategico d’insieme, e insieme ad alleviare la tensione particolaristica, è un passaggio dell’analista “Luciana” il giorno prima a Che Tempo Che Fa sulla strategia delle liberalizzazioni contemporanee – clip perfettamente on topic che strappa un sorriso agli ospiti (tranne alla Volo) e al rientro in studio riattizza la discussione tra Bernocchi e Mingardi.
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Ritorno alla realtà. Blob, Polillo e il totem-babau dell’art.18
[come funziona la moviola /6] Blobbone ritorno-alla-realtà.
10 gennaio 2012, Agorà, Rai 3, in studio il sottosegretario Polillo. Si parla di art. 18: totem, tabù e babau giornalistico del neo governo – da più parti evocato, temuto, tirato per la giacchetta ideologica, sottaciuto. Polillo la prende larga: richiama gli anni ’70 e la scrittura della legge, cita Brodolini e Lama e lo statuto dei lavoratori, fa il “professore”. Ecco utile alla bisogna, sia per alleggerire che per riportare la discussione a un grado più accettabile di realtà, un “blob” delle apparizioni televisive del sottosegretario – il “frontman” di fatto del governo mediaticamente parco. E’ stato il primo a Ballarò, a confronto vis a vis con Di Pietro da Santoro, nell’arena di Formigli (e c’era Diego Bianchi). In quest’ultima apparizione, ulteriore elemento di ritorno-alla-realtà esplicitava, in maniera molto meno “fumosa” di quanto prima stava facendo, la sua posizione sull’art. 18 – tanto da costringerlo a difendersi al rientro in diretta “è una posizione da studioso”.
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“Non ho niente da nascondere”: da Twitter alla diretta
[come funziona la moviola /5] Twitter, domanda e risposta sul tema.
20 dicembre 2011, Agorà, Rai 3, approfondimento sulla manovra Monti e il fisco controllore. Riccardo Quintili, direttore de Il Salvagente, parla del fatto che chi non ha niente da nascondere non si preoccupa di essere controllato. Qualche minuto prima avevo chiesto a una telespettatrice, Mita Borgogno, che su twitter, usando l’hashtag #agorarai, aveva espresso una opinione molto simile (“A me che spiano il mio conto corrente non me ne frega niente”), poi argomentando. Come i social network entrano in diretta, scelti dal flusso autonomo di commento e “tagliati” editorialmente sul tema della discussione: la trasmissione si allarga ad una “quarta dimensione” che sta dall’altra parte della telecamera.
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Twitter d’emersione. “Sgamato” a scrivere in diretta
[Come funziona la moviola /4. Twitter d’emersione] 14 dicembre 2011.
Il contrasto tra Boni (Lega Nord) e Crosetto (Pdl) stenta a emergere nella superficie del dibattito. Sotto la linea di navigazione della diretta, però, Boni, aiutato dall’essere in collegamento dallo studio di Milano, scrive su Facebook un commento, che riguarda Pancho Pardi e proprio Crosetto e che finisce con “soli, soli, soli”. Lo intercettiamo qualche minuto dopo su Twitter e lo leggiamo in diretta – facendo venire i contrasti allo scoperto della discussione pubblica. Dopo la discussione, chiudiamo il cerchio proponendo una clip con Lupi che apre e Bossi che chiude – che dà l’assist a una buona punchline finale di Boni.
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Replica in absentia per conto video: “Lo spread è sceso”
[Come funziona la moviola /3: intervento in absentia, per conto video] 1 dicembre 2011, Agorà.
Si parla di spread – che scende, che sale. L’ex ministro Bernini – supportata in modo strabico dall’ex viceministro Castelli – contesta la legittimità di collegare l’andamento dell’indice economico al governo in carica, e non incontra troppe obiezioni dialettiche. Chi poteva obiettare essendoci era Enrico Letta, che da più giorni va ripetendo, con tanto di dati, la tesi del collegamento tra Monti e l’abbassamento dello spread. Ed ecco che il video preparato in copione torna utile a gettar un po’ di scompiglio e far emergere le divergenze tra i sostenitori del governo Monti: Letta l’aveva appunto detto la sera prima a Porta a Porta…
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Il moviolone di Agorà e il cortocircuito con il passato
[Come funziona la moviola di Agorà: cortocircuito con il passato] 28 novembre 2012.
Visto che, da superministro, non parla, ecco quando non lo era, superministro, ma lo stesso parlava, da superministro. Durante il talk del 28 novembre si parla di spread che sale e Corrado Passera dal 18 settembre 2011 – la domenica del debutto stagionale di In Onda – spiega cos’è lo spread e aggiunge: “400? E’ già un’enormità”.
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L’agguato (video)maieutico del moviolone
[Come funziona il moviolone /2: l’agguato maieutico] 28 novembre. Landini “sconfessa” Cremaschi: “Il governo ha mediato su Fiat”.
Cremaschi non concede l’onore delle armi al nuovo governo sull’accordo con la Fiat: “Non l’abbiamo mica riconosciuto”. “Ah, no?”, brillano gli occhi di Andrea. E tosto s’attiva una clip in sonno del moviolone: Landini la sera prima (anche lui in chiusura di programma) invece qualcosina riconosceva, al governo Monti. E Cremaschi, che non aveva evidentemente visto la trasmissione, è costretto ad ammettere: “Anche in Fiom non sempre si può pensare allo stesso modo”.
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#opencamera: hashtag, cronaca (e liti) digital-parlamentari.
Da qualche mese Andrea Sarubbi, parlamentare del Pd, inizialmente in splendida solitudine, occupa gli scranni digitali del parlamento di Twitter e racconta quasi quotidianamente dal suo profilo le sedute della Camera dei Deputati.
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Il giochino, che giochino non è e si configura invece come un allargamento virtuoso della rappresentanza politica alla cronaca giornalistica, è contagioso: e altri deputati (soprattutto del Pd, ma anche pe Roberto Rao dell’Udc) si aggregano e fanno cronaca parlamentare dall’interno e all’interno dell’hashtag dedicato #opencamera (#opensenato è stato inaugurato in scia senatoriale da Roberta Pinotti, sempre PD).
Il giochino, che appunto giochino non è più (e non lo è nemmeno altrove: in Inghilterra i parlamentari hanno votato e ottenuto il diritto di twittare dall’aula, che si cercava di negare), oggi fa un piccolo grande salto di qualità – perché da esperimento in semiclandestinità internettica diventa luogo conclamato di discussione e dibattito di politica e tra politici.
“Mi hai offeso su Twitter!”
Uno dei protagonisti è il deputato Pd Pierangelo Ferrari, che durante una seduta parlamentare commenta con un tweet il discorso di un collega della Lega, Massimo Polledri.
Il quale legge il tweet, e, come racconta Andrea Sarubbi, va a protestare con Ferrari.
Svela il motivo della protesta il protestato, sempre via tweet; pare c’entri la comprensione del termine “omofobo” (e altri parlamentari come Guido Melis pubblicano definizioni da vocabolario).
Conclude Sarubbi, diffidente sulla notiziabilità della cosa.
La morale? Una impressione, più che altro. Il parlamento migliore si giova di questa comunicazione incrociata, calda e velocissima. Nella sua versione conversazionale e digitale la politica rischia addirittura di diventare appassionante, perché è fluida e in movimento e non incatramata nei titoli di giornale o compressa nei lanci di tg.
TEDx Reggio Emilia, 15′ per una idea
Domani, sabato 8 ottobre, si terrà a Reggio Emilia un bell’evento TEDx (organizzati in cc con TED-papà-quello grande).
Hotel Pineta Mare Lido Di Camaiore
L’amico Riccardo Staglianò mi ha chiesto di andare a parlare di politica e web e ci proverò domani all’interno dei tradizionali 15 minuti che la formula di TED democraticamente dedica a qualsiasi idea – da quelle geniali (che “valgono la pena di essere diffuse”) a quelle modeste come le mie.
Less is more, come diceva un tale.
Il sito per maggior informazioni: TedxReggioEmilia e il programma
L’hashtag con cui seguire le conversazioni su Twitter: #TEDxreggioemilia
Inizia Agora’
Nuova stagione, nuova Agorà.
Inizia domani, tutte le mattine, fino a giugno.
Anticipiamo di un’ora rispetto allo scorso anno: dalle 8.00 alle 10.00, sempre su Rai Tre.
PER MAGGIORI INFORMAZIONI e seguire tutt’e cose: sito (con streaming), pagina facebook, twitter
Le case (multimediali) degli spiriti. Rumiz alla ricerca del paese perduto
E’ quasi un rito estivo – non solo ovviamente il viaggio di Paolo Rumiz su Repubblica ma anche un post che qui lo annunci e ci ricami un po’ sù, legittimati dagli anni di fanship rumizzeide, e dei tanti post che abbiamo dedicato negli anni ai lavori del triestino adunco qui su Webgol (e addirittura di un ebook tratto da un testo accademico e firmato da Enrico Bianda sulle pratiche giornalistiche del giornalista errante: M’è dolce questo narrar).
Hotel Dei Coralli Marina Di Campo
Hotel San Biagio Montepulciano
Hotel Atlantico Forte Dei Marmi
Il viaggio di Rumiz di quest’estate si chiama Le case degli spiriti ed è un viaggio alla ricerca del paese perduto, tra ruderi, paesaggi dimenticati, luoghi abbandonati: prede del vento e della natura che se ne riappropria. 26 puntate fino a fine agosto – come appunto da tradizione. Il logo (in alto a sinistra) è come sempre disegnato da Altan, mentre i disegni all’interno son firmati da Carlo Stanga.
Hotel Atlantico Castiglioncello
Grand Hotel Imperiale Forte Dei Marmi
Il reportage promette assai bene.
In più, finalmente, dopo tanti anni che lo evocavamo (“Il reportage è colpevolmente nascosto sul sito di Repubblica, difficilissimo da trovare – per solutori web più che abili. Un prodotto come quello dell’inviato triestino dovrebbe essere più valorizzato – oltre ad una migliore visibilità da home page, basterebbe la metà della ottima grafica e composizione della pagina del cartaceo”) Repubblica allestisce una sezione multimediale a supporto del reportage cartaceo.
C’è un trailer video e un altro video a supporto della seconda bastianica puntata (e spero che i prossimi abbiano un po’ più di contenuti, ché tanti ce ne sarebbero e oltre la buona fattura).
C’è la mappa di Google con l’indicazione dei 26 luoghi del reportage, e c’è soprattutto la foto della mappa, bellissima: la MLP, la mappa dei luoghi perduti e da sola vale il prezzo della candela.
Sulla propensione cartografica di Rumiz abbiamo spesso scritto.
Le mappe per Rumiz non sono una soluzione facile ai problemi contingenti di orientamento, nè oggetti impolverati da tirar fuori quando proprio non si sa più che strada prendere. Sono strumenti di lavoro, feticcio transazionale per andare stando, ancòre multidimensionali per contrastare i marosi dello spaesamento temporale e spaziale che lo spostamento dalle rette vie spesso provoca. Sono atti distensivi: mostrarla equivale ad un patto.
Le mappe sono compagne di viaggio. Che accompagnano. Spesso vengono segnate dal viaggio e spesso diventano veri e propri co-protagonisti del racconto. C’è il viaggio lungo inedite direttrici verticali in L’Altra Europa e la mappa si trasformavano a seconda di lato e latitudine: quelle del nord perdono la forma quadrata e diventano trapezi isosceli – seguendo «i fusi orari che si restringono come gli spicchi di un’arancia». C’è il viaggio per mare sulla eterea scia della battaglia di Lepanto e una enorme mappa piena di appunti a margine faceva spesso capolino, incastrando come un puzzle temporale passato e presente. C’è la mappa sotterranea e invisibile del viaggio sottosopra che svela ciò che in superficie non si vede.
Perfetto esempio di ciò che la mappa è sempre: radar che mostra ciò che ad occhio nudo non si vede.